Prologo

Parodo

Primo episodio

Epiparodo

Primo stasimo

Secondo episodio

Secondo stasimo

Terzo episodio

Esodo

Canto finale

Torna alla home
scorri in alto
scorri in basso
CANTO FINALE
ULTIMO CANTO INTORNO ALL'ARA CORO: Strofe prima Mi sarà grato vivere con Pallade; né la città dispregio cui Giove ed il gagliardo Marte, dei Numi asil vollero, e fregio, e all'are baluardo di tutti i Numi Ellèni. Per essa, con fatidici benigni augurî imploro che della vita i beni faccia il sol coi suoi vampi impetuosi germinar dai campi. Atèna: Lieta sono che ai miei cittadini tanto ben procacciai: che qui restino queste Dive possenti e implacabili. Tutte quante le sorti fra gli uomini spetta ad esse partir. Chi non mai s'imbatté ne le Dive terribili, della vita gli strazî non sa. I delitti che gli avi compierono te lo spingono contro; e Rovina, senza voce, mentre alto tu gridi, con infesto furore ti stermina. CORO: Antistrofe prima Che mai non soffi aura nociva agli alberi sarà vigil mia cura, né a questo suol s'appressi, le nuove gemme a struggere, l'arsura, né a far vane le messi feral morbo serpeggi, anzi, con parti duplici allegri a tempo debito Pan le floride greggi; e le genti felici lodino ognor dei Numi i benefici. Atèna: O d'Atèna presidio, o voi giudici, questi voti ora udite? Ben grande presso i Dèmoni inferni è la possa de l'Erinni; e palese è fra gli uomini ciò che valgano: a questi concedono gioie e canti: di lagrime a quelli fosca e torbida rendon la vita CORO: Strofe seconda E depreco le sorti d'intempestive morti. O Dive, che degli uomini leggete il fato, o Moire, a quest'amabile gioventú date la vita propizia, o Dive nostre suore, Dive della Giustizia, d'ogni casa partecipi, vigili a tutte l'ore, o severa adunanza che sopra ogni altro Iddio godi onoranza! Atèna: Bene io godo che a questa mia terra tali augurî si facciano, e venero il tuo volto, Suada, che il labbro, che la voce m'ornasti; e m'opposi di costoro al selvaggio rifiuto. Or trionfo ebbe Giove, cui grata è facondia: trionfo la causa di Giustizia ebbe in tutto per me. CORO: Antistrofe seconda Né mai su questa terra frema civile guerra, che mai di mali è sazia. Né d'atro sangue cittadin s'abbeveri la polvere, onde poi furia nemica sitisca nuova strage a vendicar l'antica. Ma li stringa d'unanimi affetti una compage, d'unanimi odî: ai mali farmaco sommo è questo pei mortali. Atèna: Chi ben pensa, di sagge parole trova dunque la via! Grandi beni io da queste terribili forme qui prevedo alla nostra città. E se voi queste Dive benevole con benevolo cuore onoriate, sempre insigni ne andrete, reggendo con giustizia la patria ed Atène. CORO: Strofe terza Genti d'Atene, salvete, salvete! Fluisca abbondanza sovra te, popol, ch'ài stanza presso a Giove, e della vergine sua figliuola sei delizia! Saggio ognor tu sii: di Pàllade fanno l'ale a te riparo. e per ciò Giove t'ha caro. Atèna: E salute anche a voi. Debbo ai talami, or, movendo io la prima, guidarvi, alla luce del sacro corteo. Avanzate al bagliore di queste sacre fiaccole, e, giunte sotterra, trattenete nel suolo ogni germe di sfacelo, e crescete i proficui pel trionfo di nostra città. E voi tutti, o rampolli di Crànao, siate guida a queste ospiti, e sempre bei pensieri a begli atti vi spronino. CORO: Antistrofe terza Anche una volta - raddoppio gli augurî - salvete, salvete!, tutti voi che sede avete in Atene, uomini e Dèmoni, nella rocca sacra a Pàllade. Da voi lungi, sin che ospite voi m'avrete in queste mura, sarà sempre ogni sciagura. Atèna: Di questi voti io godo, ed al fulgore v'invierò di scintillanti fiaccole sottesso il suolo, in sotterranei lochi, e le ministre mie guida vi siano che santamente l'idol mio tutelano. Compagna avrete un'onorata schiera, del suolo di Teseo viva pupilla, di fanciulle, di donne e di vegliarde, tutte velate di purpurei manti. Movete! E il fuoco ed il baglior proceda, sí che felice questa patria schiera sempre per fausta sorte insigne vada. (Formano un corteo le ministre di Atèna, poi le Eumènidi, poi le fanciulle, le donne e le vecchie d'Atene, poi tutto il popolo. Una schiera di cittadini, durante la sfilata, canta l'inno seguente) SCHIERA DI CITTADINI: Strofe prima O de la Notte possenti onorate figliuole intatte, a la vostra dimora movete, seguite dal sacro corteo. E voi, cittadini, acclamate! (Alto applauso del popolo) Antistrofe prima Entro gli spechi segreti dei secoli prischi movete: qui vittime solenni, qui onori avrete: ed arrida Fortuna. E voi, cittadini, acclamate! (Alto applauso del popolo) Strofe seconda A questa terra benevole e ai Lari, qui, venerande, movete; e v'allegrino lungo la strada, brillando, le fiaccole! Sposate ai canti grida alte di giubilo! (Il popolo leva alte grida di gioia) Antistrofe seconda Di libagioni penuria non abbiano i cittadini di Pallade. Vigile a tutto Giove, e la Parca, acconsentono. Sposate ai canti grida alte di giubilo! (Con le ultime note dell'inno, tutti i personaggi sono usciti dalla scena e dall'orchestra)
EUMENIDI
Libera riduzione radiofonica della tragedia di Eschilo