Prologo

Parodo

Primo episodio

Epiparodo

Primo stasimo

Secondo episodio

Secondo stasimo

Terzo episodio

Esodo

Canto finale

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PRIMO EPISODIO
La Pizia apre la porta ed entra nel tempio. Subito dopo ne esce sgomenta e tremante. Improvvisamente appare Apollo APOLLO: Via di qui, ve lo ordino, abbandonate queste mura. Sgombrate il tempio se non volete che io vi colpisca con il mio alato bianco serpe. In questa casa più non tornate; restate dove si tagliano teste,si strappano occhi, e dove si sgozza. Restate dove ciò che è fecondo è distrutto e ciò che è giovane avvizzisce. Restate dove si vedono mutilazioni e lapidazioni e dove si odono gemiti di chi muore sotto le pietre, o di chi, supina, ai pali è infissa. Su via, senza bisogno di accompagnamento uscite tutte: che nessuno degli dei sia vostro amico! CORIFEA: O Apollo, tocca a te ascoltarmi, Tu, ti trovi non solo a spartire la colpa, ma tu sei anche l'unico colpevole. APOLLO: Come? Spiegami! CORIFEA: Oreste tu spingessi quest'uomo ad uccidere sua madre. APOLLO: Io lo indussi a vendicare suo padre! allora? CORIFEA: E allora tu ti facesti autore e fautore del nuovo delitto. APOLLO: E anche l'indussi a rifugiarsi nel mio tempio. CORIFEA: Noi lo seguimmo fin qui e ora tu ci offendi. APOLLO: Non vi è concesso entrare in questa casa. CORIFEA: A noi questo fu comandato. APOLLO: Per quale compito? CORIFEA: I matricidi devono essere mandati via da questa casa. APOLLO: Anche se la madre uccise il suo sposo? CORIFEA: Ella non si macchiò di consanguinea strage. APOLLO: Ben poco conto e poco rispetto avete dei patti di fedeltà di Giove e d'Era pronuba! Bandita, spregiata va per i detti vostri, Cipride, benché da lei agli uomini vengano le gioie più care. Il sacro letto, a cui il destino lega l'uomo e la donna è vincolo supremo e sopra lui Giustizia vigila. Se voi quindi con occhio benevolo guardate a chi il marito uccise, io vi dico che diritto non avete di perseguitare Oreste. Ma ciò che è giusto, lo vedrà bene Pallade! CORIFEA: Non farò fuggire il tuo uomo. APOLLO: E tu inseguilo! E aggiungi fatica a dolore. CORIFEA: Con queste parole tu distruggi il mio onore. APOLLO: I tuoi onori io non li vorrei avere! CORIFEA: Tu sei grande e presso a Giove siedi. Ma la materna strage grida e chiede vendetta e io come un cane, quest'uomo, caccerò. APOLLO: Ed io lo proteggo, io farò salvo il supplice! E' terribile cosa tra uomini e dei l'ira del supplice, contro chi lo voglia tradire. Apollo da una parte, le Furie dall'altra, lasciano la scena.
EUMENIDI
Libera riduzione radiofonica della tragedia di Eschilo