Prologo

Parodo

Primo episodio

Epiparodo

Primo stasimo

Secondo episodio

Secondo stasimo

Terzo episodio

Esodo

Canto finale

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EPIPARODO
Irrompono nell'orchestra il coro delle Erinni cercando le tracce di Oreste. CORIFEA: Ecco! Un palese indizio del fuggiasco. Segui le tracce! Siamo come cani dietro un cerbiatto ferito Pozze di sangue, gocce di sangue sono la nostra pista Affaticate siamo e stanche; abbiamo inseguito quest'uomo per terra, per mare e per cielo. Adesso, sicuramente, è nascosto qui: riconosco e mi allieta l'odor del suo sangue. CORO: Cerca, su, cerca ovunque, e bada che il matricida non scappi impunito! FURIA 1: Trovato! Abbracciato al simulacro della Pallade Atena, pretende giustizia del sangue versato. FURIA 2: Non è giusto! Non si riscatta il sangue materno che bagnò la terra. Tu e tu soltanto mi devi, dalle tue vene, far succhiare sangue in cambio di quello che hai versato. Dopodichè, ti porterò ad espiare la tua colpa, negli Inferi. FURIA 3: Lì vedrai chi come te peccò facendo ingiuria ai Numi, agli ospiti, ai suoi genitori, ciascuno avendo la débita pena Giudice solenne dei mortali laggiù è il dio Ade, che sotto terra abita e che nella memoria tutto scrive e veglia. Le Furie si raggruppano intorno all'altare di Diòniso. ORESTE: Di tutti i mali esperto sono e molti metodi conosco di purificazione; e so quando parlare e quando tacere. Un saggio maestro mi impone di far udire la mia voce. Non è più vivo sulla mia mano il sangue, s'è spento; del matricidio più non ho colpa. E ora che sono senza macchia e le mie labbra sono purificate posso invocare la dea Atena che mi verrà in soccorso. Ella, senz'armi, conquisterà me e il popolo di d'Argo che le sarà alleato per sempre. Ovunque tu sia, per salvarmi da queste pene, dammi il tuo aiuto! CORIFEA: Apollo non potrà salvarti né la potente dea Atena. Morirai da solo e mai più pace troverai! Ombra senza meta, fosti consacrato per noi ad essere nutrimento. E così, ancor vivo, senza neppure essere sgozzato sull'ara, sarai il nostro convito. E ora ascolta l'inno che sarà tuo incanto e tua prigione.
EUMENIDI
Libera riduzione radiofonica della tragedia di Eschilo