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NON FATE LA GUERRA, FATE L'AMORE.
Il movimento degli hippy, si sviluppò nel corso degli anni '60 negli Stati Uniti, come corrente della cultura underground, ed espresse il dissenso del mondo giovanile verso il consumismo, il conformismo, le discriminazioni razziali, la politica statunitense e le insidie della guerra fredda che, dopo la crisi di Cuba del 1962, si trasformò quasi in un conflitto tra le due superpotenze, impegnate nella gara agli armamenti nucleari.
La protesta degli hippy contrapponeva il "potere dei fiori" a quello militare suscitando lo scandalo all'interno del paese.
I figli dei fiori si autoesclusero dalla società del benessere di cui facevano parte.
All'interno del movimento della "beat generation" , gli hippy cercarono di non integrarsi nella società, formando comunità indipendenti basate sulla libertà, sulla non violenza, sul rapporto con la natura e sull'ideale secondo cui tutto apparteneva a tutti.
Il "potere dei fiori" si manifestò soprattutto nella ricerca di una felicità spesso ottenuta grazie all'uso di droghe, e perseguita attraverso uno stile di vita fondato sulla libertà sessuale.
Gli hippy nel bene e nel male hanno segnato la storia moderna, attivando una rivolta culturale che si è protratta sino ai nostri giorni modificando idee, modi di pensare e orientamenti.
Gli effetti positivi di questo movimento si riscontrano nell'affermazione di valori pacifisti, di metodi non violenti, di una concezione meno autoritaria della famiglia e negli atteggiamenti più tolleranti verso le diversità (di religione, di opinione, di colore della pelle, ecc.)
Gli effetti negativi invece sono rintracciabili nell'altissimo uso di droghe e nei modelli di vita individualisti.
Dalla giusta protesta dei pericoli e degli effetti indesiderati della società urbana di massa, il movimento hippy finì molto alla svelta per essere riassorbito da quel sistema che tanto aveva combattuto.
Aline Pincelli
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