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![]() In America la rivolta partì nel'64 da alcuni studenti che, insoddisfatti del sistema governativo, dei valori che esso trasmetteva e della politica che conduceva, cominciarono a far sentire la loro opinione con marce, scioperi e sit-in. Nel '68 arrivarono addirittura ad occupare l'Università di Berkeley (California), senza però ottenere molti risultati: negli USA, infatti continuavano a manifestarsi quei fenomeni che loro contestavano. Basti pensare all'omicidio di Martin Luther King, pastore battista che predicava la reale uguaglianza dei diritti e l'emancipazione dei neri. Ciò che non consentì la riuscita di questi movimenti fu la loro disunione, a seguito della quale essi restarono fenomeni isolati e locali, seppur diffusi un po' ovunque. La delusione provocata da questi
insuccessi portò alla nascita di nuovi movimenti.
Il motivo per cui alcuni ventenni iniziarono a radunarsi, a discutere e a vivere assieme, è legato ai problemi che essi riscontravano nel far parte di una società dei consumi, nella quale la spiritualità era ormai un "fantasma". Inoltre non accettavano di essere guidati da individui che si interessavano solo di economia e di guerra. Proprio nella seconda metà dei '60, infatti, gli USA stavano combattendo un cruento conflitto in Vietnam. La cosa più grave era che non bastava l'impiego dell'esercito regolare e dei soldati di leva, bensì tantissimi ragazzi venivano convocati alle basi militari e, dopo un breve addestramento, erano inviati in battaglia. Le cifre parlano chiaro: in Vietnam morirono circa 60 mila americani! E' per questo che tanti preferivano disertare e andarsene di casa per vivere nei parchi, per strada, in campagna, insomma più a contatto con la natura. Sull'onda delle religioni orientali e della nuova fede "new-age", essi credevano nella pace e nell'amore (la formula "peace & love" è famosissima) come unica soluzione ai problemi. Dunque si riunivano in comunità di varie dimensioni, vivendo alla giornata, senza porsi grossi problemi esistenziali, e aiutandosi a vicenda. Tra di loro non dovevano esserci differenze di diritti, dovute al colore della pelle o al sesso, altrimenti si sarebbe ricreata la stessa società da cui erano voluti scappare. Gli hippy avevano una ben precisa ideologia e uno stile di vita particolare: portavano capelli lunghi, vestiti sgargianti, adatti sia a donne che a uomini, ornamenti che richiamavano la cultura orientale, ma anche quella nera e quella pellerossa, fiori tra i capelli, a simboleggiare il loro contatto con la natura. Erano soliti far uso di droghe come l'LSD o la marijuana, che li aiutava ad entrare maggiormente in sintonia tra di loro. Avevano l'idea di una sessualità libertina che secondo loro non doveva avere tabù (come succedeva invece normalmente), poiché era l'espressione dell'amore. Avevano anche delle speranze concrete
(sintetizzabili nella ricerca di un "mondo" migliore) che manifestavano
molto spesso con raduni e festival. Questi erano enormi eventi musicali
a cui partecipavano decine di migliaia di giovani. Grazie a questa folta
presenza di persone, poteva realizzarsi pienamente l'ideale della vita
vissuta nell'amore. Inoltre, a questi mega-concerti venivano suonate e
cantate delle canzoni di vario genere, che però annunciavano, tutte
allo stesso modo, gli ideali degli hippy e denunciavano chiaramente i loro
problemi.
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