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ETIOPIA ERITREA:
I MORTI INVISIBILI DEL TIGRÉ
Tra Etiopia ed Eritrea, all'inizio del 1999, improvvisamente è scoppiata una nuova guerra.
I due Stati africani, una volta insieme (l'Eritrea è indipendente dal 24 maggio 1993), con un'economia povera,
interconnessa, e una medesima moneta, hanno scatenato gli eserciti, alla fine di un lungo contenzioso, lungo i monti del Tigre.
Una strage, da una parte e dall'altra: perché, in assenza di vere capacità
strategiche, etiopici ed eritrei si attaccano maldestramente, sparando con tutto quello che hanno.
Ma i morti sembrano essere spariti dai comunicati ufficiali.
Che parlano soltanto di carri armati ed
elicotteri abbattuti, come se dentro quelle scatole di ferro non ci fosse nessuno.
La realtà del fronte è ovviamente molto diversa. Narra di gente strappata alle sue case per combattere una guerra che non
capisce. E che alla prima occasione si nasconde, butta il fucile e si
arrende.
La guerra si è trascinata per l'intero anno, senza che nessuno dei due contendenti abbia raggiunto qualche vantaggio territoriale.
Gli eritrei hanno fermato gli attacchi etiopici ma non sono stati in grado - per mancanza di armamento strategico, in particolare
di aerei da combattimento - di passare all'offensiva.
La guerra, inutilmente, continua.
Alessandro Pasi,
Il Pianeta insanguinato,
De Agostini, Novara, 2000
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