CRESCE
L'INFORMAZIONE SUL WEB in conseguenza della guerra
Basso il numero delle persone che preferisce
navigare i blog alla ricerca di notizie da "do-it-yourself
journalism" ma anche di opinioni altrui. La ricchezza multimediale
delle informazioni e il maggior grado di aggiornamento delle notizie
sul Web non sono le uniche attività online che hanno al centro
la guerra. Sulla rete infatti ci si scambia opinioni riguardo il
conflitto, si ricevono e spediscono e-mail, si esprime liberamente
la propria opinione e si creano le catene di messaggi di preghiera
a favore dei militari. A ciò si aggiunga che su Internet
è anche possibile organizzare la propria protesta nei confronti
della guerra e dare vita a fenomeni altrimenti impossibili da riprodurre,
come i Blog da Bagdad.
Il report di Pew Internet stila anche i diversi
profili fra navigatori uomo e navigatori donna e fra chi si oppone
e chi è favorevole alla guerra. Gli uomini sono molto più
attivi nella ricerca di informazioni delle donne. Queste ultime
invece preferiscono scrivere e-mail a parenti per discutere degli
effetti della guerra. Il 74 per cento dei navigatori americani è
con Bush e i generali USA e chi usa il web è più favorevole
alla guerra di chi non lo usa. Da notare che la percezione dell'informazione
fra mondo online e mondo offline è del tutto simile. Si cercano
più notizie sul Web ma non si attribuisce a queste notizie
la capacità di imporre nuovi punti di vista o nuove interpretazioni.
Il 64% dei navigatori pensa che i punti di
vista con cui vengono presentate le notizie sono gli stessi tra
Internet e TV. Il dato è più comprensibile considerando
che i siti maggiormente visitati dai navigatori sono quelli delle
grandi TV americane che sin dall'inizio hanno offerto una grandissima
copertura dell'evento. Siti come War in Iraq della CNN oppure gli
special report della Fox hanno visto accrescere i contatti giorno
dopo giorno. Anche in Italia il quotidiano La Repubblica ha recentemente,
e cinicamente, annunciato di aver registrato incrementi «straordinari»
nella propria audience proprio a partire dall'inizio della guerra.
I Blog, nonostante la vasta proliferazione dei punti di accesso,
non trovano spazio nel grande pubblico e non escono dal recinto
degli appassionati. Solo il 4% dei navigatori legge un blog per
informarsi o per valutare le opinioni altrui, una percentuale destinata
ad alzarsi per chi utilizza un connessione a larga banda o always
on. La ricerca è stata condotta con 1600 interviste telefoniche
sul territorio USA tra il 20 e il 25 marzo. L'intero documento è
disponibile per il download sul sito della Pew Internet.
Francesco Caccavella (f.caccavella@html.it)
03 Aprile 2003
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