I diari dei soldati al fronte. I reportage dei giornalisti free
lance. I racconti privati degli inviati di guerra. Ma anche le testimonianze
di una fitta rete di cacciatori di notizie, intercettate nel bombardamento
di news e immagini dei giorni di guerra, selezionate un po' come
capita e riversate minuto per minuto su Internet. Tutto questo grazie
ai blog, vera grande novità mediatica del
conflitto in Iraq, protagonisti di una piccola rivoluzione destinata
probabilmente a lasciare il segno: quella dell'informazione decentrata.
Per la prima volta, nel bene e nel male, è
saltata la mediazione giornalistica. I blog sono siti Internet che
chiunque può aprire, gratuitamente, in meno di cinque minuti
e che soprattutto sono facili da aggiornare. L'ideale per comunicare
anche in condizioni difficili. Come durante una guerra.
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