Armi (bombe) intelligenti
Bombe
intelligenti, ordigni cioè guidati via satellite sul bersaglio
e non semplicemente "sganciati" dagli aerei per precipitare
al suolo sotto la spinta della forza di gravità
Spara
e dimentica: la strategia "intelligente" Usa
Si chiamano
JDAM le bombe che gli americani useranno contro l'Iraq. Dotate di
sistema GPS, sapranno autocorreggere la propria traiettoria e raggiungere
il bersaglio senza il pericolo di affrontare il fuoco nemico.
di Melissa Bertolotti
WASHINGTON
Spara e dimentica. Basta premere un pulsante e lordigno
raggiungerà da solo, tramite un sistema laser e radar di
acquisizione, il bersaglio prestabilito. Anche a 13 chilometri di
distanza e a unaltezza di 7mila metri senza il pericolo di
venire a contatto con le fatidiche centrali di produzione di armi
chimiche o rischiare il fuoco dei sistemi di difesa antiaerea di
Baghdad.
Si chiamano
armi intelligenti quelle che il Pentagono sferrerà
nella guerra contro il regime iracheno. Dispositivi che sfruttano
la tecnologia offerta dal sistema GPS (il Global Positioning System)
per individuare le coordinate esatte, e localizzare con precisione
lobiettivo da colpire. Anche in condizioni meteorologiche
avverse. La capacità di riuscita sta nei numeri: 50 per cento
di possibilità di successo in un raggio di tredici metri
dal punto prescelto. Con un ulteriore vantaggio, a favore della
macchina da guerra statunitense: le armi intelligenti hanno costi
notevolmente inferiori rispetto a quelle usate, ad esempio, nella
prima Guerra del Golfo del 1991. Non solo. Una volta sganciata,
la bomba fire and forget (spara e dimentica, appunto),
non ha nemmeno bisogno di un velivolo di supporto nelle vicinanze
per illuminare il bersaglio. Lordigno, infatti, è in
grado di autocorreggersi in modo del tutto autonomo. Comunque sia,
le armi assistite dal GPS sono controllabili a distanza con satelliti
spia o con radar, nonché con una schiera di sensori posizionati
su una piattaforma aerea. A beneficiarne, poi, saranno gli stessi
soldati americani. Con lattacco a distanza, infatti, il Pentagono
prevede di risparmiare un notevole numero di perdite umane.
La strategia
si fa più vincente. Il termine di paragone resta la prima
Desert Storm. Allora, come ha spiegato il tenente colonnello Tom
Lawhead della US Air Force, si conosceva in anticipo ogni bersaglio
da colpire. Ai nostri giorni dice Lawhead i
comandanti di missione sono in grado di rispondere più rapidamente
a un mutamento di condizioni e possiamo essere più flessibili.
Minore sarà anche il numero delle armi impiegate. Nella
guerra del Golfo 1990-1991 dice il tenente colonnello
erano necessarie sei bombe convenzionali per distruggere un bersaglio.
Il che corrisponde allintera dotazione di un velivolo medio.
Quindi, servivano almeno 20, 24 F-16. Ora potrebbero bastare non
più di due, quattro velivoli.
La fabbrica
delle armi J. Circa 1500 bombe intelligenti. Tante ne
sta costruendo, attualmente, la Boeing nel suo impianto di Sant
Charles, nel Missouri. Una vera e propria fabbrica di munizioni
realizzata appositamente nel 1995, quando la società vinse
la gara dappalto tra 12 concorrenti, per soddisfare la richiesta
della Marina e dellAeronautica militare statunitense. Che,
alla Boeing, hanno chiesto la produzione di 230mila JDAM (Joint
Direct Attack Munition, nella foto a destra), il tipo più
diffuso di armi assistite dal GPS ed entrate in dotazione dellesercito
dal 1998. Un tasso di produzione che, entro il mese dagosto,
raggiungerà le 2800 bombe intelligenti al mese.
Bassi costi, massima precisione. Ventimila dollari ad arma contro
il milione di dollari di un solo missile Cruise. Tanto costa il
kit di coda delle nuove armi intelligenti. Che, di fatto, comprende
un ricevitore GPS e unantenna, un IMU, un computer di controllo
missione, oltre agli attuatori meccanici per il movimento delle
alette di coda, una fonte di energia e vari cablaggi. Il sistema
prevede anche un software per la pianificazione del volo e quello
complementare ospitato sul velivolo che sgancia la bomba stessa.
Tutti
i segreti dellintelligenza armata. Sistemi complementari di
acquisizione del bersaglio. Ecco cosa consente alle bombe di nuova
generazione di correggere da sole la traiettoria. Affidato a un
ricevitore GPS il calcolo della propria posizione usando I segnali
dei satelliti in orbita attorno alla Terra. Come spiega Michael
Putré, direttore de The Journal of Electronic Defense, la
tecnologia GPS si combina con ununità di misurazione
inerziale (IMU) che traccia una rotta per mezzo di sensori di accelerazione
giroscopici montati su sospensioni cardaniche. Una bomba che
sfrutta questo sistema, quindi, sfrutta i primi 25, 30 secondi di
caduta libera per lacquisizione dei segnali GPS. LIMU,
poi, fornisce i dati di direzione allautopilota dellordigno.
La traiettoria viene così modificata grazie alle alette di
coda.
(20 MARZO
2003, ORE 8)
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