La nostra ipotesi di ricerca

Il caso indiano

Il caso algerino

Il caso angolano

LA DECOLONIZZAZIONE IN ANGOLA

Nel 1961 l'MPLA (Movimento popular para a libertacaõ da Angola), guidato da Agostinho Neto, diede inizio alla lotta per l'indipendenza dal colonialismo portoghese; negli anni seguenti fecero la loro comparsa due altri movimenti anticolonialisti: l'FNLA (Frente nacional de libertacaõ da Angola), guidato da Holden Roberto, e l'UNITA (Uniaõ nacional para a indipendencia total da Angola), guidato da Jonas Savimbi.

I tre movimenti, divisi da rivalità etniche e politiche, non giunsero uniti all'indipendenza (11 novembre del 1975) e due differenti governi, insediatisi rispettivamente a Luanda (MPLA) e a Huambo (UNITA), rivendicarono il controllo del paese, dando vita a un conflitto che si è protratto sino alla fine degli anni Novanta.
Il processo di decolonizzazione angolano si realizzò all'interno della Guerra Fredda e coinvolse le due superpotenze: l'Unione Sovietica sostenne l'MPLA, mentre l'UNITA fu sostenuta soprattutto dagli Stati Uniti e dal Sudafrica razzista.

Gli Angolani condussero la lotta per l'indipendenza contro i portoghesi organizzando una guerriglia i cui centri nevralgici erano direttamente insediati nel cuore della foresta.

Nostre rielaborazioni da ....