I primi materiali fotografici erano sensibili solo alla luce blu, quindi il rosso e il verde erano restituiti con grigi molto più scuri del blu. Nel 1873 Hermann Vogel, professore di chimica a Berlino, dimostrò che era possibile sensibilizzare le lastre anche agli altri colori trattando le emulsioni con dei coloranti.
Nel 1882 furono realizzate delle lastre sensibili anche al verde (ma non al rosso, cioè ortocromatiche o isocromatiche, come furono chiamate allora) e poiché la sensibilità di queste lastre era ancora sbilanciata verso il blu, molte macchine erano dotate di un filtro giallo che poteva essere inserito davanti all'obiettivo per ovviare all'inconveniente.
Nel 1903 furono prodotte le prime emulsioni sensibili alla luce arancione e dal 1905 alla luce rossa. Le prime lastre veramente pancromatiche furono prodotte a partire dal 1906 da Wratten & Wainwright di Londra. Le lastre sensibili anche al verde e al rosso non solo restituivano meglio i colori, ma richiedevano tempi di scatto più veloci e così alla fine dell'800 divennero usuali gli otturatori dotati del tempo di scatto di 1/100 di secondo.