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Il chimico Joseph Swan osservò che, nelle emulsioni a base di bromuro d’argento, il calore aumentava la sensibilità della luce. Il procedimento di scaldamento asciugava la lastra che poteva essere impiegata più facilmente. Pochi anni dopo il fotografo britannico Charles Bennet produsse una lastra asciutta, sempre di bromuro d’argento. Ebbe un successo immediato perchè per la prima volta si avevano lastre qualitativamente migliori prima dell’ uso, quindi utilizzabile per la produzione industriale. La gelatina secca permetteva tempi d’ esposizione da 1 a 25 secondi, quindi era possibile creare fotocamere da utilizzare liberamente. Sempre Swan brevettò la carta di bromuro a secco, e fece degli esperimenti per rendere fotograficamente i colori naturali. James Clerk Maxwell introdusse la prima fotografia a colori. George Eastman, fondatore della Kodak, monopolizzò il mercato americano, sbarcando così in Europa. La sua prima invenzione introdotta nel mercato fu il filmpack, dei pacchetti di lastre confezionati in modo che ogni lastra potesse essere estratta dalla macchina dopo l’uso. Poi produsse dei rotoli di carta sensibilizzata con gelatina a secco che potevano essere utilizzati al posto delle lastre. Finalmente nel 1888 venne messa in vendita la prima macchina fotografica Kodak. Per avere le foto si poteva acquistare un nuovo rullo di ricambio, oppure si aveva la possibilità inviare tutta la macchina fotografica in fabbrica dove stampavano le foto e la caricavano con un nuovo rullo. |
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