LA QUESTIONE PALESTINESE
  
  • 1948 Proclamazione unilaterale d'indipendenza dello stato d'Israele
  • 1967 Guerra dei sei giorni: Israele occupa tutta la Palestina, oltre al Sinai egiziano e al Golan siriano
  • 1970 "Settembre nero": battaglia di Amman fra esercito giordano e resistenza palestinese. Circa 20.000 morti
  • 1974 l'OLP decide la instaurazione di una "Autorità nazionale palestinese" anche soltanto su una parte della Palestina
  • 1974 Yasser Arafat, Presidente dell'OLP, partecipa per la prima volta all'Assemblea generale dell'ONU in veste di osservatore
  • 1976 Massacro falangista nel campo palestinese di Tall el Zaatar a Beirut (Libano): 3.000 morti
  • 1978 Accordi di Camp David fra Egitto, Israele e USA. L'OLP respinge gli accordi
  • 1982 Massacro falangista nei campi palestinesi di Sabra e Chatila con la connivenza delle truppe israeliane, più di 3.000 morti
  • 1987 Inizia in Cisgiordania e a Gaza l'Intifada, "la rivolta delle pietre": i palestinesi si ribellano all'occupazione israeliana e rilanciano il ruolo dell'OLP come loro rappresentante
  • 1988 Il consiglio nazionale palestinese proclama ad Algeri l'indipendenza dello Stato di Palestina con Gerusalemme-est come capitale, accanto ad Israele la cui esistenza come stato viene riconosciuta da Arafat in un discorso all'Assemblea generale dell'ONU. Inizio del processo di pace
  • 1991 Madrid: Conferenza per il Medio Oriente che vede la partecipazione dei palestinesi
  • 1993 Israele e OLP firmano a Washington l'intesa di pace nota come "accordo di Oslo" che prevede un periodo transitorio di autonomia palestinese di cinque anni durante i quali (a partire dal terzo) verrà definito lo status definitivo dei territori autonomi
  • 1994 Gli Israeliani si ritirano da Gaza e Gerico e Arafat torna in Palestina come Presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp)
  • 1995 Firma a Washington di "Oslo2". 6 città della Cisgiordania vengono consegnate all'Autorità nazionale palestinese
  • 1996 I negoziati sullo status finale dei territori vengono bloccati dall'assasinio del primo ministro Yitzhak Rabin e dall'avvento al potere della destra e di Benjamin Netanyahu
  • 1997 Accordo su Hebron. L'ultima città cisgiordana viene consegnata all'Anp con l'opposizione dei coloni isrealiani che con la protezione di centinaia di soldati israeliani occupano tuttora il 20% della città . Gerusalemme-est è tuttora territorio occupato. Israele ne ha illegalmente dichiarato l'annessione nel luglio 1980 e dovrebbe costituire materia di discussione nel negoziato sullo status finale dei territori, in ritardo già di due anni. Resta il problema della presenza delle colonie israeliane nei territori. Quando è iniziata l'attuazione degli accordi di Oslo, gli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gaza erano 144, con una popolazione stimata intorno ai 130.000 coloni. Il più grande insediamento resta quello alle porte della città palestinese di Hebron che conta oltre 4.000 coloni ed è il quartier generale delle organizzazioni oltranziste. Dopo l'avvento del governo di guidato da Benjamin Netanyahu sono stati costruiti o importati una quindicina di nuovi insediamenti ed edificate migliaia di abitazioni in quelli esistenti in violazione delle delibere dell'ONU, degli accordi di Oslo e degli impegni assunti dal precedente governo Rabin-Peres.
gli spostamenti umani
la diaspora palestinese