Stazione di Rogoredo
Mi inquieto Tutte le mattine, passando per Rogoredo, trovo poco piacevole o addirittura inquietante, scendendo dal treno, tutta la moltitudine di gente che, ammassandosi l’una con l’altra per farsi strada tra i passanti e per andare nei luoghi più disparati, è incurante di tutto e di tutti, pensa solo alla sua meta; c’è chi parla al telefono con colleghi, con dipendenti, con datori di lavoro, chi cerca di contattare la propria azienda per i ritardi dei treni, chi pensa a giocherellare, chi corre per paura di perdere un mezzo pubblico, ragazzi che urlano di prima mattina prima di arrivare a scuola; non esiste il silenzio, non può esistere in questi luoghi; ma allo stesso tempo sono comunque zone indispensabili per permettere alla gente di viaggiare, per lavoro o per turismo, o magari anche senza una meta precisa. J.M.
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